La società Post-moderna e Post-industriale- SOCIOLOGIA


LA SOCIETA' POSTMODERNA



Jean-François Lyotard (Versailles 1924 – Parigi 1998) è stato un filosofo francese, conosciuto soprattutto per la sua teoria della postmodernità.

Egli fu il primo che per descrivere la condizione della cultura contemporanea disse che lo sviluppo più recente della società industriale ha portato a cambiamenti che l'hanno portata a essere chiamata società postmoderna. 

Fondamentalmente ciò che caratterizza l'era postmoderna è la fine delle grandi narrazioni.

Nel corso della storia, tutte le società si sono affidate a grandi interpretazioni del mondo (scritti filosofici, scientifici, religiosi, letterari) che hanno tentato di mettere in ordine la realtà e a spiegare il significato delle cose in modo organico e unitario. 

La fine dei grandi racconti universali significa che questi non hanno più presa sulle persone, che non cercano più la ragione di ciò che sta accadendo o di come agire a riguardo. 

La visione ottimistica che aveva caratterizzato la società occidentale moderna sin dall'Illuminismo è svanita. 

Vi sono quattro caratteristiche fondamentali della post modernità:

1) Centralità del sistema di informazione e comunicazione: Lo sviluppo dell'informatica ha fatto sì che la produzione di dati e la diffusione di essi avessero più valore.

2) Globalizzazione e frammentazione: da un lato, sembrano non prevalere gli stili di vita e i consumi simili fra lor, mentre dall'altro vi sono aree geografiche che manifestano tradizioni e appartenenze culturali diverse.

3) Accettazione delle diversità: L'uomo post moderno deve imparare a convivere con l'ambivalenza, la condizione di mutevolezza di ogni riferimento culturale.

4) Diffuso clima di incertezza: la mancanza di certezze e di fragilità dei progetti personali.


IL DIBATTITO SUL POSTMODERNO


La cultura postmoderna è distopica, cioè non ha ideali ma è piena di dubbi sulla mitologia moderna. 

Il termine postmoderno ha causato molti dibattiti, che riguardano  se contrassegnare o meno l'attuale fase storica e culturale come "nuova". 

Alcuni, come Jürgen Habermas rifiutano il termine postmoderno perché sembra dichiarare il fallimento della modernità.

Egli sostiene che la modernità è determinata dal progetto illuministico di emancipazione dalle autorità ed alle tradizioni del passato.


Altri, come Anthony Giddens seguono la stessa linea, per lui le tendenze contemporanee sono correttamente rappresentate solo da un termine che non intende il superamento della modernità, ma la continuità con il passato. 

Egli propone quindi di parlare di tarda modernità. 

Dall'altro lato della medaglia, alcuni accettano il termine postmoderno e pensano che sia adeguato per descrivere la  cultura contemporanea, che è ora frammentata, senza i valori che erano ritenuti universali ( la verità, la nazione e la religione). 

Uno di questi è Zygomunt Bauman, che sostiene che queste trasformazioni influiscono profondamente sui processi identitari e sui percorsi esistenziali dei singoli attori sociali, con una forte ricaduta anche
sul versante dell'etica e della morale, in cui prevalgono orientamenti di tipo relativistico.


SOCIETA' POST-INDUSTRIALE

L'evoluzione delle società occidentali è legata alle trasformazioni del mondo del lavoro, che hanno interessato principalmente la distribuzione dell'occupazione tra i diversi settori di attività. 

In tutti i paesi industrializzati c'è una continua espansione del settore terziario, questo processo è chiamato "terziarizzazione dell'economia". 

Per far aumentare la produttività (delle aziende) ai lavoratori viene ora chiesto di avere un atteggiamento flessibile nei confronti del lavoro. 

Parallelamente, negli ultimi anni si è diffusa la cosiddetta "Sharing Economy", un nuovo approccio al lavoro e all'attività economica, basato  sui rapporti di collaborazione. 



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